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Svezia
Le immagini e le parole
......all'improvviso sentirsi inondati di luce
Ystad - paesaggio industriale con innamorati
Vastervik - cromoterapia
Solvesborg - Una nave ex voto recitava l'eterna preghiera dei marinai: "Padre nostro che sei nei mari....."
Vestra Rosso - alla ricerca del pesciolino d'oro
Varborg - Ehi Tommy, dove hai lasciato Annika e Pippi Calzelunghe?
Varborg - il mare lascia sempre la sua impronta
Varborg - un irresistibile invito alla riflessione
Valle del Fryken - Ostra Amstervik - le nuvole erano entrate nel fienile da una finestra col vetro rotto
Valle del Fryken - Vestra Amtervik - il temporale ci aveva tenuti chiusi nel camper per ore.
I prati bagnati di pioggia furono la nostra ricompensa
Valle del Fryken - la conseguenza di quella corsa di nuvole nel cielo fu una lotta tra l'ombra e la luce sulla collina
Valle del Fryken - sotto l'ombra delle nuvole il bosco diventò scuro come la notte; le case dell'uomo stavano al sole , sul bordo della collina, perchè non potevano penetrare il suo segreto
Valle del Fryken - piccole audaci case rosse avevano colonizzato la vallata sfidando le divinità della foresta
Valle del Fryken - presso Sunne - l'ultimo raggio di sole prima della tempesta
Valle del Fryken - il vento correva sul campo di grano come un brivido lungo
Valle del Fryken - in estate lo stagno brulicava di vita. Solo l'inverno avrebbe scovato il suo cuore di ghiaccio
Valle del Fryken - Ostra Amtervik - nuvole inquiete correvano basse sopra le colline impigliandosi sul campanile della chiesa
Valle del Fryken - Sunne - ad ogni giro si ripeteva lo stesso miracolo: una sagoma nera contro lo splendore verde del prato
Vadstena - il lago Vattern dava un senso di disorientamento, così vasto da sembrare un piccolo mare, ma l'antica guglia della chiesa era un riferimento preciso: puntava in alto come l'ago di una bussola
Vadstena - .un salto dal muretto e......hop... fiorì un papavero rosso
Tjarno - un piccolo paese di pescatori nascondeva l'asprezza di un duro lavoro sotto un velo di distaccata bellezza
Torekov - luce grigia uniforme, una pagina vuota su cui tutto appariva come disegnato
Torekov - al confine tra la terra e il mare c'era il regno incantato dei bambini dove ogni gioco era più vero del reale
Tallberg - tributo all'inverno di un'estate troppo breve
Statale 45 - La strada puntava dritta verso Nord. Un'imbastitura al centro teneva unite le due metà del mondo.
statale 45 - ci piaceva viaggiare con la pioggia. La strada ci portava lontano senza fretta in un mondo luccicante e misterioso
statale 45 - incrociammo molte auto con roulotte dirette a Sud. Aveva smesso di piovere ed era bello viaggiare tra due ali compatte di alberi scuri
statale 45 - ....e andare, andare seguendo itinerari senza fine. La strada era un richiamo irresistibile per ogni viaggiatore
Smogen - restammo completamente affascinati da quel paesaggio aspro e insolito: non più il regno del verde, dell'erba e dei boschi, solo il dominio assoluto di rocce rosse e accidentate
Smogen - da lontano sembrava che il paese fosse stato costruito provvisoriamente, pronto ad essere smontato e portato via per lasciare soltanto quell'incredibile distesa di rocce rosse
Smogen - la scia della barca incrinò lo specchio. Le immagini riflesse stavano per sciogliersi in un puro caos di colori
Smogen - camminando tra le case era difficile trovare qualcosa di trasandato, ma a volte era proprio nell'imperfezione che si scopriva una bellezza più profonda.
Smogen - quattro chiacchiere tra le nuvole
Smogen - tributo umano allo spirito del mare
Smogen - la luce sulle rocce colava come miele nel mare, la barca virò bruscamente per non restarvi invischiata.
Il rumore del motore che si allontanava ci diede l'esatta misura del silenzio.
Smogen - non potevi fare altro che camminare e camminare su quell'immenso scoglio dorato che attirava i tuoi passi senza un sentiero nè una direzione
Smogen - gli adoratori del sole avevano steso i loro drappi sacri.
Smogen - la luce dell'estate entrava dalle grandi finestre della chiesa. Il tappeto aveva i colori dei fiori del prato e il manto della Madonna era azzurro pallido come il cielo del pomeriggio sopra le colline
Smogen - un giardino di isole che invitava alla scoperta, ma nello stesso tempo un paesaggio chiuso, magnetico e remoto che incuteva rispetto e timore
Smogen - le rocce avevano colori e forme fantastiche. Affioravano ovunque dalla terra e dal mare come una strana transumanza di animali preistorici
Smogen - ogni roccia un posatoio per gabbiani o per uomini
Smogen - erano lì, sul bordo delle rocce, neri in controluce, attratti da quel mare freddo e incantatore
Smogen - piccole case colorate cresciute direttamente sulla roccia si protendevano verso il mare come se in esso fosse ogni pericolo da avvistare e ogni salvezza da attendere
Smogen - le barche a vela andavano a cercare il vento. Da lontano erano solo petali di margherita soffiati sull'acqua
Siljansnas - .....nè rose nè orchidee di serra, solo un mazzetto di fiori di campo raccolti sul prato davanti alla chiesa
Rosso - una barchetta a motore passò borbottando; il bosco infastidito si chiuse in sè stesso, blindandosi in un'ombra compatta
Rosso - l'ora migliore per fare qualsiasi cosa era il tramonto e, come per un patto segreto tra l'uomo e il cielo, questa fase del giorno sembrava interminabile
Rattvik - sembrava che le case fossero nate da semi gettati a caso sul prato
Rattvik - i raduni di auto old America spezzavano all'improvviso l'incantesimo silenzioso dei paesi; una carovana colorata e festosa che dopo birre, musica e barbecue sciamava via seguendo strade tra i boschi verso altre feste
Rattvik - le autoradio suonavano vecchi rock and roll e canzoni di Elvis Presley, la gente sembrava essersi calata per gioco in un paese del Tennessee anni '50
Rattvik - i prati e le foreste ci chiamavano, ma restammo volentieri tutta la sera a respirare fumi di scarico in mezzo a quel pazzo carosello
Pataholm - tributo allo spirito del mare
Oland - le pale dei mulini macinavano le nuvole riducendole in fiocchi di farina leggera
Oland - la terra tratteneva il respiro, sospesa nell'aria elettrica del temporale, per sciogliersi alle prime gocce di pioggia in un profumo che andava dritto al cuore
Oland Lange Erik - andare a vela dentro un quadro di Nolde
Nusnas - nel regno dei cavallini ogni bambino è re e cavaliere e le sue regole sono legge
Mollosund - il paese sembrava galleggiare sull'acqua del suo piccolo porto. Forse la fune azzurra serviva ad attraccarlo nei giorni di burrasca
Mollosund - la casa era piccola e appartata, quasi sommersa da un giardino selvatico e ribelle, fiorito in una sola notte di pioggia
Mollosund - fiori ovunque, fiori incontenibili; più alti degli steccati, più colorati delle case, e fugaci come l'estate stessa
Mollosund - uno squarcio come di lava fusa all'orizzonte.
Per un attimo i colori dei quadri di Nolde ci parvero del tutto normali.
Mollosund - in una giornata grigia, intimità confortevole appena dietro l'angolo
Mollosund - tutto era perfetto, ordinato, curato, progettato per una vita confortevole e semplice all'insegna della bellezza
Molle - aspettando il raggio verde
Molle - arrivammo al tramonto. La luce calava e diventava ogni minuto più preziosa
Mariestad - l'acquazzone arrivò mentre cenavamo in camper. Brontolando si allontanò, rapido come era arrivato. Questo fu il dono che ci lasciò al momento del caffè
Mariestad - dopo la pioggia e l'arcobaleno ogni cosa raddoppiò il suo splendore e ogni pozzanghera diventò un pezzetto d'infinito.
Kungsalv - domenica mattina, un paese addormentato. Una bicicletta sbucata dal nulla spezzò l'incantesimo col suo campanello
Mariestad - era una panchina fatata, dove potevi fermarti ad ascoltare il fruscio delle nuvole che sfioravano la terra
Malmö - da lontano il ponte sull'Oresund era un filo di ragno, un segno di matita, e non riusciva certo ad alleviare un profondo senso di isolamento
Karlstad - sotto un cielo freddo e scuro la città ci insegnò a vedere la severa bellezza dei suoi spazi vuoti
Karlskrona - era una strana città, rigorosa, scenografica, monumentale, nata per parate militari; ma il porto si apriva su un magico disordine di isolette. Due ragazzi stavano fermi a guardare il mare e sembravano aspettare una barca per andare lontano
Karlsborg - i corvi sull'albero secco erano molto saggi. Essi vedevano già l'autunno dietro la trasparenza del cielo
Karlsborg - tributo allo spirito della luce
Hodeshog - un tappeto ritagliato da un pezzetto di paradiso, o forse solo copiato dai riflessi sul lago a primavera
Goteborg - l'amore ai tempi dei centri commerciali
Fyskebackskil - una perfetta estate svedese
Fyskebackskil - il cielo era succo di lampone; l'acqua era crema e liquore.
Nessuno lascerà questa festa prima che cali il buio!
Fyskebackskil - nella sera azzurra il profumo delle rose si faceva più intenso e dietro le finestre si accendevano lumi dorati
Fjallbacka - talassoterapia
Fjallbacka - il mare arrivava davanti alle case senza un'onda, senza un rumore, come stremato dalla fatica di insinuarsi in quel labirinto di isole
Fjallbacka - le case erano strette tra due elementi: il mare e la roccia, e sembravano possedere il segreto di far parte di entrambi
Fjallbacka - l'istante prima del tuffo, l'ultimo raggio di sole prima della notte: attimi sospesi di assoluta meraviglia
Fjallbacka - scoprire i segreti del mare richiede un impegno assoluto
Dalarna - l'erba, in lotta con l'acqua, si era spinta molto avanti nel lago. Un giorno catturò una piccola barca curiosa di un fiore
Dalarna - due piccoli chalet nel bosco, due viole nascoste.
E' già passato il postino?
Dalarna - ....e per finire una spruzzata di foglie sull'acqua, e Dio disse: "perfetto così!"
Dalarna - branco di nuvole all'abbeverata
Occuperò solo un angolo di questo paradiso,
solo così potrò farne parte.
Allora avrò l'ombra dell'albero, il suono dell'acqua,
la luce sull'erba
e gli animali verranno a mangiare dalle mie mani